Corrispondenze

Dall'8 settembre all'1 ottobre, Bipielle Arte ospita la mostra "Corrispondenze", di Milena Barberis e Kikoko. Inaugurazione venerdì 8 settembre alle ore 18.

A cura di Mario Quadraroli e Mauro Gambolò

Milena Barberis, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera e specializzatasi in digital art alla School of Visual Arts di New York, e Kikoko, pittore di origine togolese che ha sviluppato la sua ricerca artistica a contatto con i pittori nomadi del deserto algerino, presentano le loro opere in un percorso che confluisce in un’installazione dove si fonde la creatività dei due artisti nell’interpretazione metaforica del concetto di identità della persona umana.

Milena Barberis

Milena Barberis, digital artist, nata a Monza vive e lavora a Milano. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera con Domenico Cantatore, Pietro Diana e Luigi Veronesi. Ha lavorato con Anne e Patrick Poirier alla Sommerakademie di Salisburgo. Ha frequentato il corso di Digital Art alla School of Visual Arts di New York.
E’ passata alla tecnica digitale nel 2000, mantenendo un rapporto molto stretto con il suo passato di pittrice che usava pennelli e colori. Il cambiamento non è stato radicale; per lei il file è come la tela, gli strumenti sono come i pennelli, le matite, i tubetti di colore e il mouse è una mano aggiunta. Superata una prima fase di conoscenza, il computer è diventato docile. Considera il suo un lavoro pittorico, anche se parte sempre da fotografie. Nelle sue opere dipinge paesaggi difficilmente abitabili, visioni di paesaggi che diventano piccoli universi teatrali da attraversare. Rappresenta corpi e volti che cambiano continuamente: occhi, bocca, mani, torsi, gambe si modificano nelle diverse circostanze, mentre il soggetto si circonda di oggetti del quotidiano e interpreta parti diverse.

Kikoko

Kouevi-Akoe Ekoe Kokovi, detto Kikoko, originario del Togo, vive e lavora da diversi anni nel lodigiano. In età giovanile entra in contatto con i pittori nomadi del deserto algerino e sviluppa un percorso di ricerca nell’arte che lo porta tra l’altro a diventare ebanista, scultore, fabbricante di percussioni. Come pittore partecipa a numerose rassegne legate a progetti di matrice sociale in Togo, Niger, Senegal, Ghana e Benin e in altri paesi africani. Dopo avere presentato le sue opere in Francia e in Germania, si stabilisce in Italia nel 2006.
Il mondo di Kikoko è fatto di reminescenze culturali e di ricerca, di percezioni e narrazioni, di accostamenti di idee e immagini, con colori e contrasti che richiamano la sua Africa. L’artista si esprime attraverso i colori e le materie proprie della sua terra d’origine, la sua pittura è fatta di mescolanza di materiali: legno, stoffa, carta e fibre, con accostamenti di colori come i dorati e i bruni dei suoli e delle sabbie, i blu luminosi delle notti africane, i bianchi avorio, i rosati, i verdi brillanti della vegetazione, gli arancio, i rossi, i neri profondi.