Mattonelle d’artista

La nuova edizione di Mattonelle d'artista viene inaugurata mercoledì 29 marzo alle 17,30 presso la sede della Fondazione BPL in Piazza della Vittoria n. 39 a Lodi. Espongono le loro opere Mariolina Guercilena e Silvia Crippa. Fino al 3 maggio 2017

Mattonelle d'artistaA cura di Mario Quadraroli.

Mariolina Guercilena. Percorsi tematici
Nata a Milano nel 1959, dopo la maturità classica si laurea in architettura a Genova. Vive a Lodi dove esercita la professione di architetto.
La sua ricerca è espressione della tensione dello spirito verso la consapevolezza di quanto nella vita sia dubbio e quanto sia certezza. Questo dualismo filosofico, che la accompagna anche nella quotidianità e che la fa tendere ora verso l’uno ora verso l’altro concetto, si riversa nella sua produzione artistica dove i dubbi sono rappresentati da opere informali, realizzate con immediatezza e spontaneità di gesti, con colori accesi e primari, spesso stemperati da veli di sabbia, mentre le certezze sono opere a carattere figurativo nelle quali si impegna a trattenere i gesti spontanei, per guidarli nella realizzazione di immagini finite e riconoscibili. I blocchi mentali e psicologici, che provocano preoccupazioni molto spesso infondate, sono rappresentati da gabbie d’oro dalle quali l’artista si libera attraverso i pensieri positivi: nelle sue opere delinea il percorso di ricerca ed elaborazione delle risposte alle casualità favorevoli e avverse della vita.

Silvia Crippa. Landscape
Nata a Milano nel 1971, si laurea in lettere moderne presso l’Università Statale di Milano con una tesi in estetica. Vive e lavora a Rivolta d’Adda.
Affianca al lavoro di insegnante le passioni per la musica, la lettura, la scrittura e la fotografia. Nel 2004 la prima mostra personale. La ricerca è concentrata fin da subito su frammenti di realtà: prima elementi naturali, poi la dimensione minima di una stanza, con presenze fatte di ombre e schegge di luce, infine geometrie urbane. Le opere prodotte sono fotografie, ma anche tavole a tecnica mista dove all’immagine fotografica si uniscono, con la tecnica del collage, elementi grafici e testi originali dell’artista (haiku o brevi racconti) a veicolare messaggi attorno a esperienze personali e a tematiche sociali importanti, come il lavoro, le migrazioni o la violazione dei diritti. Le soluzioni tecniche sperimentate hanno lo scopo di imprimere alla realtà dello scatto un’impronta che le permetta di esprimere il messaggio di cui è portatrice e di restituire alla realtà la tridimensionalità sacrificata allo scatto fotografico e renderla di nuovo materia viva.

 

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